Si parla di: Font — Gli altri argomenti

Se siete appassionati di caratteri tipografici, vi segnalo un calendario dell’avvento da seguire: quello curato da Matthias Ott. Ogni giorno fino a Natale, segnala una fonderia indipendente e i caratteri tipografici che produce:

Sotto l’elenco delle segnalazioni, con il link ai post di Ott. (L’elenco seguirà poi le aggiunte del calendario dell’avvento)

  1. Grilli Type
  2. Dinamo
  3. Klim Type Foundry
  4. TypeMates
  5. Milieu Grotesque
  6. Ohno Type Company
  7. Lineto
  8. Letters from Sweden
  9. Commercial Type
  10. Colophon Foundry
  11. Sharp Type
  12. Swiss Typefaces
  13. Newglyph
  14. Interval Type
  15. David Jonathan Ross
  16. R-Typography
  17. Studio René Bieder
  18. Vectro
  19. Fontwerk
  20. Frere-Jones Type
  21. HvD Fonts
  22. 205TF
  23. Typotheque
  24. NaN
Un’immagine tratta dal sito di Sharp Type

Un’immagine tratta dal sito di Sharp Type


In ogni numero della newsletter segnaliamo un font, ma di font non ne abbiamo scritto mai. Rimediamo subito con questo numero, dove parliamo delle considerazioni da fare quando si sceglie un carattere tipografico.

Su font e tipografia c’è spesso un fraintendimento. Si pensa che per ottenere un buona tipografia basti usare il font giusto. In un precedente numero dedicato alla tipografia abbiamo ricordato come la tipografia non riguarda solo la scelta di un font, come non riguarda la dimensione, i margini o lo spazio. Riguarda l’organizzazione delle informazioni e come le presentiamo al lettore.

Parafrasando la metafora di Frere-Jones, nel documentario sull’Helvetica, se il font è l’attore che recita la scena, la tipografia è l’allestimento di quella scena. Se l’attore è poco credibile, la scena sarà poco credibile. Se il font stona con il massaggio che si vuole dare, il messaggio sarà frainteso. Allo stesso tempo se la scena è allestita male, anche un attore credibile non sarà percepito in quel modo.

Scegliere il font giusto è una parte del problema. Per gestire al meglio sia il font che la tipografia bisogna essere consapevoli del ruolo che svolgono entrambi.

Continua a leggere il numero #058

Il Newsreader di Production Type è un esempio di un’ampia famiglia con tre destinazioni d’uso: display, text e caption

Il Newsreader di Production Type è un esempio di un’ampia famiglia con tre destinazioni d’uso: display, text e caption


Qualche tempo fa il designer Tobias Van Schneider aveva chiesto su Twitter consigli su font gratuiti di qualità. Da quella discussione è nato un post sul blog DESK che ne raccoglie i migliori 12, più tre segnalati nella categoria “menzione speciale”.

A questa bella raccolta di font gratuiti ne aggiungo altri tre.

Source Serif Pro. Un progetto open source di Adobe. Si scarica da Github, ed è disponibile anche in versione variable)

Fivo Sans. Un neo-grotesque inspirato alla Scuola Svizzera. Disponibile in sette pesi (con relativo corsivo). C’è anche una versione Modern.

HK Grotesk. Un carattere tipografico della type foundry Hanken ispirato ai classici grotesque. È disponibile in sette pesi (con relativo corsivo).

I caratteri tipografici gratuiti suggeriti da DESK

Il Fivo Sans.

Il Fivo Sans.


Il carattere tipografico Mohol è stato realizzato per il László Moholy-Nagy Design Grant, un programma di sovvenzioni del governo ungherese per giovani designer. (Le sovvenzioni hanno lo scopo di integrare il design nell’economia ungherese, per rendere più competitive le aziende.)

Per sua realizzazione, è stato chiesto alla type foundry ungherese Hungarumlaut di progettare qualcosa nel rispetto del lavoro e del patrimonio di Moholy-Nagy, artista, teorico e docente del Bauhaus. Mohol è disponibile in sei pesi, senza corsivo.

Hungarumlaut ha realizzato anche un altro carattere tipografico sempre ispirato a László Moholy-Nagy, il Laslo, più adatto per testi lunghi. Al momento anche il Laslo è senza corsivo.

Il carattere tipografico Mohol.

Il carattere tipografico Mohol.